Buchi nell’acqua

“[…] sotto la lente d’ingrandimento il movimento Acqua Bene
Comune, nel 2011 ha guidato la campagna referendaria contro la privatizzazione della gestione della risorsa idrica. […] Questa mossa non è solo encomiabile da un punto di vista metodologico (e di etica della ricerca), ma consente pure, in fin dei conti, di rafforzare – tragicamente – l’argomento di fondo: la sinistra fallisce anche quando vince. Perché?”
[dalla prefazione di Onofrio Romano]

Fino a che punto il pensiero neoliberale ha invaso gli “accampamenti” della sinistra? Il presente lavoro prova a rispondere indagando il passaggio al postfordismo nel nuovo mondo globale tra economia e cultura, esaminando gli effetti dell’onda lunga del ’68 in relazione anche alle questioni dello Stato e della transizione verso un’alternativa di società, senza rinunciare a una riflessione sul Novecento e sulle mutazioni del concetto di partito in epoca neoliberale. Come queste tracce neoliberali affiorino nello studio di un caso particolare – quello del movimento per l’“acqua bene comune” che ha dato vita in Italia a una stagione referendaria segnata da un successo elettorale nella primavera del 2011 – è il cuore della ricerca. Un percorso attraverso le origini, le evoluzioni, i pregi e i difetti, ma anche le voci di testimoni privilegiati ai vari livelli del movimento ABC, con una rassegna sul tema dei beni comuni o del “comune”.
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L’AUTORE
Gianni Porta nasce a Molfetta nel 1978. Laureato in Filosofia, consegue il dottorato di ricerca in Filosofie e Teorie sociali contemporanee presso l’Università degli Studi di Bari. Attualmente è docente di scuola media superiore. Attivista politico dal 1999, attualmente è consigliere comunale al suo terzo mandato.

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