Si sta
come d’autunno
sugli alberi
le foglie.
Giuseppe Ungaretti, Soldati
A partire da ieri, 17 settembre, i cittadini greci (con l’appoggio di Syriza e dei maggiori sindacati del paese) hanno inaugurato una nuova ondata di scioperi, contro le decisioni del governo conservatore di Samaras e della pedissequa applicazione dei suggerimenti tecnocratici dei funzionari della troika. In particolare, i piani di Atene sono la ricapitalizzazione delle banche, riduzione delle pensioni, un nuovo sistema di tassazione per gli immobili e il licenziamento entro quest’anno di 25mila impiegati del settore pubblico, (di cui 15mila nei prossimi 15 mesi) per soddisfare le condizioni poste alla Grecia dalla famosa triade Bce-Fmi-Ue per i prestiti internazionali di salvataggio. Siamo di fronte insomma, all’ennesimo massacro sociale di natura europeista, come se già non bastasse la disoccupazione, ormai giunta al 26%! I lavoratori, gli studenti, ed anche i medici (indignati a causa di provvedimenti indecorosi come la chiusura di cliniche e l’aumento del ticket del 400% per i ricoveri ospedalieri) non ci stanno. Tutti in sciopero per 3 giorni, fino al 19 settembre, sostenuti dall’ADEDY, sindacato del settore pubblico. Sostegno anche dalla Gsee, sindacato che raggruppa dipendenti del settore privato e dal Pame, sindacato di matrice comunista vicino al Kke.
Una vera e propria agitazione sociale di massa, che mostra come un popolo numeroso ed eterogeneo, che sia del settore privato o di quello pubblico, possa esprimere la propria solidarietà e il proprio sdegno, unendosi, di fronte a quelle politiche d’austerità che negli ultimi anni hanno generato licenziamenti, privatizzazioni varie e persino la svendita del patrimonio pubblico e dei beni sociali comuni.
Autunno preoccupante dunque per la Grecia, pregna di problemi economici, di scontri politici tra Samaras e i rappresentanti dell’opposizione di Syriza, e l’avanzare di consensi del partito neonazista di Alba Dorata. Proprio tale partito, tramite uno dei suoi esponenti si è reso colpevole dell’uccisione di un rapper antifascista, Pavlos Fissas (noto al pubblico come Killah P), barbaramente ammazzato a coltellate. Ciò che più ci fa preoccupare è la percentuale di consensi che il partito neonazista greco sta riscuotendo: il 12%!
Alba Dorata dunque c’induce ad un’ ulteriore riflessione sulla logica interna del capitalismo e dei possibili spiragli ideologici a cui esso deve affidarsi: il fascimo infatti altro non è che una degenarazione intestina del capitalismo stesso, pronto a scatenarsi, e ad essere usato dalla principali forze oligarchico-conservative dello Stato per assicurarsi la propinazione di ideali omofobi, razzisti e xenofobi, nuove possibilità di mercato (che incrementano il profitto, logica ultima e principale legge etico-morale), l’eliminazione degli ideali socialisti e l’accettazione di quest’idea economica da parte dei cittadini, che in momenti di crisi acuta come questa, si affidano anche ad Alba Dorata.