Rifondazione Ruvo per la campagna “Tre leggi”

 del circolo di Rifondazione Comunista di Ruvo di Puglia

Dalla prossima settimana anche a Ruvo avrà inizio la raccolta firme per la campagna “Tre leggi per la giustizia e i diritti”.

Le tre proposte di legge prevedono l’istituzione del reato di tortura, il rispetto dei diritti dei detenuti con la riduzione dell’affollamento carcerario e la modifica della legge Fini-Giovanardi sulle droghe. Tre questioni tra loro strettamente collegate: le carceri italiane hanno 40.000 posti ma tengono rinchiuse circa 60.000 persone e circa la metà è in cella per reati legati alla droga, mentre oltre il 20% è in attesa di giudizio. Tra i 47 paesi del Consiglio d’Europa, l’Italia è al terzo posto dopo Serbia e Grecia per l’affollamento delle carceri e terza dopo Ucraina e Turchia per numero assoluto di detenuti in attesa di giudizio. L’Italia è inoltre al primo posto per detenuti condannati in via definitiva per problemi legati alla droga.

1) Introduzione del reato di tortura nel codice penale

Nel 1764 Cesare Beccaria pubblica Dei delitti e delle pene, è la prima volta che la tortura e la pena di morte vengono seriamente messe in discussione. Nel 1984 l’ONU emana una convenzione contro la tortura, chiedendo agli stati membri di aderirvi. Nel 1987 la Comunità Europea chiede a tutti gli stati membri di introdurla nei codici penali di ciascun paese. Nel 2013? L’Italia non l’ha ancora fatto!

Il fatto che in Italia manchi una legge che punisca il reato sulla tortura è una cosa gravissima, perché in qualche modo legittima coloro che la compiono. Ricordando i fatti del G8 di Genova, i massacri alla scuola Diaz e nel carcere di Bolzaneto, ricordando i casi di Cucchi, Aldrovandi, Sandri, Gugliotta, Uva hanno visto uno o più rappresentanti dello Stato che, praticando la tortura, hanno prodotto vittime che non possono essere tutelate dai giudici proprio perché non ne hanno gli strumenti. La tortura produce morte, dolore per i familiari di quelle vittime che sono abbandonati dallo Stato e da una mancanza di leggi che le tuteli nelle aule di giustizia.

2)/3) Per la legalità e il rispetto nelle carceri e modifiche alla legge sulle droghe

All’inizio dell’anno la Corte Europea dei diritti umani ha condannato il nostro paese per trattamenti disumani e degradanti, in relazione allo stato delle carceri.

Secondo le normative europee un detenuto dovrebbe avere a disposizione almeno 7 m2 di spazio in una cella singola; allo stesso tempo secondo le normative europee un maiale per vivere decentemente dovrebbe avere almeno uno spazio di 8 m2. Ci sono celle nel nostro paese in cui i detenuti non riescono a scendere contemporaneamente dai loro letti a castello, alti fino a quattro livelli, perché di regola non dovrebbero essere rinchiusi in una cella simile in cui sono rinchiusi 22 ore su 24. Nei nostri carceri oltre il 40% dei detenuti sono stranieri ed hanno commesso reati piccoli, piccolissimi o inesistenti nei loro paesi o che non esistevano nei nostri paesi fino a qualche anno fa. Nei nostri carceri oltre il 40% dei detenuti è in attesa di giudizio, che tradotto in italiano significa che sono detenuti che scontano una pena senza aver ricevuto una condanna. Nei nostri carceri oltre il 30% dei detenuti è tossicodipendente. Cosa significa un tossicodipendente in carcere? Che se ha del denaro continuerà a comprarsi della droga, anche perché la finalità del carcere è tenere buoni i detenuti, stordirli.

Gli obiettivi della raccolta firme:

1) l’introduzione del reato di tortura nel codice penale italiano, come previsto da obblighi internazionali a cui l’Italia si sottrae da quasi 25 anni;

2) depenalizzare realmente il consumo di droghe e introducendo la diversificazione tra sostanze (cioè tra droghe leggere e pesanti);

3) abolire il reato di immigrazione clandestina;

4) istituire la figura del Garante nazionale dei detenuti;

5) introdurre il numero chiuso nelle carceri, affinché nessuno più entri se non c’è spazio sufficiente.

Promuovono la raccolta di firme per le tre leggi di iniziativa popolare su Tortura, Carceri e Droghe: A Buon diritto, Acat Italia, L’Altro Diritto, Associazione 21 luglio, Associazione difensori di Ufficio, A Roma, insieme – Leda Colombini, Antigone, Arci, Associazione Federico Aldrovandi, Associazione nazionale giuristi democratici, Associazione Saman, Bin Italia, Consiglio italiano per i rifugiati – Cir, Cgil, Cgil – Fp, Conferenza nazionale volontariato giustizia, Cnca, Coordinamento dei Garanti dei diritti dei detenuti, Fondazione Franca e Franco Basaglia, Fondazione Giovanni Michelucci, Forum Droghe, Forum per il diritto alla salute in carcere, Giustizia per i Diritti di Cittadinanzattiva Onlus, Gruppo Abele, Gruppo Calamandrana, Il detenuto ignoto, Itaca, Libertà e Giustizia, LILA Onlus – Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids, Medici contro la tortura, Naga, Progetto Diritti, Ristretti Orizzonti, Rete della Conoscenza, Società della Ragione, Società italiana di Psicologia penitenziaria, Unione Camere penali italiane, Vic – Volontari in carcere

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