Emergenza rifiuti?

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del Partito della Rifondazione Comunista di Bitonto, Corato, Molfetta, Ruvo e Terlizzi

Dopo dieci anni di governo Vendola la Puglia si ritrova di nuovo a un passo dall’emergenza rifiuti. Le ragioni stanno nel mancato controllo delle discariche, nella partenza a rilento della raccolta porta a porta ma soprattutto nella debole politica di investimenti per realizzare nuovi impianti pubblici di compostaggio e di biostabilizzazione.
Si è preferito continuare a fare un uso dissennato delle discariche, fare arricchire i proprietari di impianti privati di compostaggio e intanto dedicarsi a sterili riunioni tra ATO, ARO e nuove regole per l’affidamento dei servizi a livello comunale e intercomunale. Tutti i Comuni pugliesi negli ultimi due anni hanno visto lievitare i costi per la biostabilizzazione e lo smaltimento dell’umido perché gli unici impianti erano privati e questi potevano tranquillamente imporre i loro prezzi.


Oggi a otto mesi dall’insediamento ancora non si è capito quali sono le intenzioni reali e le proposte di Emiliano e del Partito democratico. Non fa nulla perché vuole ritrovarsi nell’emergenza e scegliere poi strade favorevoli ai gruppi industriali privati che vogliono costruire inceneritori oppure vuole aprire nuove discariche? Oppure preferisce dedicarsi ogni giorno a fare pubbliche relazioni, rilasciare interviste, farsi i dispetti con Renzi o giochicchiare con le inutili opposizioni presenti in Consiglio regionale?


Noi crediamo invece che servano un piano rifiuti ma soprattutto risorse finanziarie, sbloccate dalla Regione, affinché ogni Ambito di Raccolta Ottimale (ARO) abbia nel più breve tempo possibile un impianto di compostaggio pubblico per avviare a recupero la frazione umida. Senza avere impianti di compostaggio l’umido raccolto o finisce nelle discariche, ormai al collasso, oppure arricchisce gli impianti di compostaggio privati che agiscono in regime di oligopolio con una politica tariffaria a danno dei Comuni che poi sono costretti ad aumentare la TARI a spese della collettività.

Serve inoltre dettare tempi più stretti per la partenza della raccolta porta a porta in tutti i Comuni, mettendo a disposizione nuove risorse comunitarie, per incentivare il compostaggio di comunità e la realizzazione di nuove isole ecologiche comunali,


Infine, ma non meno importante, c’è poi il problema che riguarda l’ARO dei Comuni di Bitonto, Corato, Molfetta, Ruvo e Terlizzi ancora oggi sprovvisto di un ufficio d’ambito e di una società di gestione del servizio – la S.A.N.B. – pienamente operativa. Senza questi presupposti è difficile adottare un coordinamento per l’ambito, così come è impossibile ottimizzare il ciclo dei rifiuti senza una strategia di pianificazione e di coraggiosi investimenti pubblici da parte della Regione, incoraggiando così la partecipazione e la conoscenza dei cittadini.
Per questa strategia di rilancio Rifondazione Comunista continuerà a battersi ogni giorno nelle comunità e nelle istituzioni locali, contro l’inerzia della Regione guidata da Emiliano.

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