Sintesi del consiglio comunale del 30/10-13/11

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del Partito della Rifondazione Comunista di Ruvo di Puglia

Il 30 ottobre alle 9:30 e in seconda battuta il 13 novembre alle 18:00 si è svolto il dodicesimo consiglio comunale dell’anno. Nelle fasi preliminari del consiglio comunale, il consigliere del Partito della Rifondazione Comunista, Felice Di Modugno, ha posto tre domande a tre diversi assessori.

All’assessore al bilancio, Salvatore Di Rella, è stato chiesto se, dopo l’ultimo consiglio comunale in cui la maggioranza monocolore PD ha approvato l’aumento delle imposte (Tasi su tutte) comunali, se sono state prese delle misure per aiutare quelle numerose famiglie in difficoltà, a rischio povertà e che non possono neanche fare fronte a delle tasse così pesanti. L’assessore ha risposto spiegando il funzionamento della Tasi ed il criterio proporzionale che la caratterizza (una rendita più alta prevede una tassa più alta) e manifestando l’intenzione di introdurre delle correzioni che possano, in base ai necessari controlli e verifiche, agevolare le famiglie indigenti. La risposta non ha soddisfatto il nostro consigliere, poiché concretamente non è previsto alcun tipo di aiuto per le famiglie bisognose.

Il consigliere Di Modugno si è poi rivolto all’assessore alle attività produttive, Michele Scardigno, tornando sulla “questione dehors” e affermando come il PRC ha sempre espresso la sua volontà politica di migliorare il regolamento sull’installazione e l’utilizzo dei dehors e di porre fine al dilagante abusivismo. Tuttavia essendo scaduto lo scorso 30 settembre il termine per presentare i nuovi progetti e per adeguarsi al nuovo regolamento, il consigliere ha chiesto un resoconto delle sanzioni effettuate e di quanti commercianti hanno presentato un nuovo progetto per il proprio dehor. L’assessore Scardigno ha fatto notare come si è continuato ad approfittare della proroga e che sono giunte richieste e progetti fasulli. Inoltre non si ha un numero definito delle sanzioni comminate e in alcun modo si è fatta distinzione tra commercianti nell’applicare le sanzioni previste.

La terza domanda è stata rivolta all’assessore ai lavori pubblici, Caterina Montaruli: il PRC, per mezzo del suo consigliere sta continuando la propria battaglia sui lavori di riqualificazione di piazza Dante, cercando di evitare sprechi, irregolarità e lavori non a regola d’arte. Di Modugno ha infatti chiesto informazioni sulla situazione di degrado e abbandono in cui versano le rifiniture e i bordi della piazza. L’assessore Montaruli ha prima riepilogato la situazione di piazza Dante: l’azienda Grieco, alla quale sono stati appaltati i lavori, ha completato tutte le opere previste dal capitolato e si è rifiutata di procedere alla realizzazione del pezzo di strada che collega la piazza a corso Cavour, in quanto opera non definita dal capitolato. Inoltre si sta attendendo l’arrivo di otto panche da sistemare attorno alla fontana centrale e sessanta panche in alluminio da installare sparse nella piazza. L’assessore ha annunciato anche l’esito positivo del collaudo. Il nostro consigliere è quindi intervenuto nuovamente chiedendo come mai il risultato del collaudo sia positivo nel momento in cui le rifiniture non sono state ancora realizzate. Il PRC provvederà quindi a richiedere copia del verbale del collaudo.

Relativamente ai punti all’ordine del giorno, evidenziamo il nostro voto favorevole al punto 4 (affidamento in concessione del servizio di illuminazione pubblica e degli impianti semaforici comprensivo di fornitura di energia in regime di finanziamento tramite terzi come E.S.CO.) e al punto 8 (ordine del giorno presentato dal Partito Democratico ad oggetto: “adesione alla campagna per la convenzione per l’abolizione delle armi nucleari”). Tuttavia il PRC, attraverso il consigliere Di Modugno ha espresso le proprie perplessità sul punto 8 o.d.g., nonostante il voto favorevole.

Questo ordine del giorno infatti è proposto dal PD, quello stesso partito che nella primavera del 1999 (quando ancora si chiamava Democratici di Sinistra), attraverso l’operato dell’allora presidente del Consiglio, Massimo D’Alema (noto pacifista), fece allegramente bombardare Belgrado e la Serbia con gli aerei e le bombe italiane e da quello stesso partito che sostiene attualmente l’acquisto e l’uso di cacciabombardieri F35 che possono essere dotati anche di missili nucleari e che costano ai cittadini italiani circa 14 miliardi di euro, fondi sottratti ad opere di inestimabile necessità come ospedali, scuole e infrastrutture. Il Partito Democratico dovrebbe quindi farsi un esame di coscienza prima di presentare tali ordini del giorno. Vorremmo ricordare infatti, che il movimento comunista è sempre stato per la pace, vorremmo ricordare le battaglie del compagno Pio La Torre contro i missili americani a Comiso, in Sicilia e non siamo quindi disposti ad accettare alcun tipo di lezione di pacifismo.

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